5 passi da fare per scrivere la perfetta bibliografia per una tesi scientifica
Per scrivere la bibliografia di una tesi scientifica c’è bisogno di conoscere le regole dell’inserimento corretto di testi e articoli. In questa guida ti seguiamo nei cinque passi da fare per scrivere una perfetta bibliografia.
La bibliografia della tesi
A cosa serve? Forse non sai che è una delle sezioni più consultate, guardate, osservate e studiate delle pubblicazioni. Perché? Grazie ad essa è possibile risalire alla fonte dell’approfondimento, capire quali percorsi ha seguito l’autore e a quali teorie fa riferimento. Ciò è molto importante soprattutto quando si parla di tesi scientifiche.
Per le tesi di laurea le bibliografie sono ancora più importanti perché:
- Evidenzia il livello di formazione raggiunto
- Indica il tipo di lavoro svolto
- Sottolinea gli approfondimenti fatti
Per raggiungere tutti questi obiettivi è necessario scriverle correttamente, perché non è così semplice come si pensa. Innanzitutto è bene ricordare che in questa parte si devono inserire solo i libri effettivamente consultati, i libri di riferimento che non sono stati oggetti di studio non devono comparire. Probabilmente si troveranno a loro volta nella bibliografia di qualche altro libro che hai consultato. Non fingere di aver letto libri che non conosci, non c’è un numero prestabilito di libri che devono essere studiati, non è il numero che conta ma la qualità.
Come scrivere una bibliografia scientifica
Alla discussione della tesi ti ritroverai di fronte alla commissione. Probabilmente una delle prime cose che farà sarà aprire la pubblicazione e cercare la bibliografia. Per questo devi attenerti alle regole standard di formattazione e scrittura. In questo articolo ci concentriamo soprattutto sulle tesi scientifiche, per cui bisogna avere qualche accortezza in più, perché può capitare che i libri siano scritti a più mani o che si debbano inserire solo alcuni capitoli. In particolar modo analizzeremo in questa sede i cinque elementi da inserire una bibliografia scientifica:
- un libro
- Più libri di uno stesso autore
- Un libro di più autori
- Articoli
- Atti di convegni e congressi
Negli ultimi decenni è ormai all’ordine del giorno l’inserimento di risorse individuate sui motori di ricerca on line. Per questo si associa alla bibliografia anche una sitografia, che serve allo stesso scopo. Dentro quest’altra sezione della tesi si trovano articoli di riviste digitali o altri contributi presi e scaricati dalla rete.
Nonostante esistano delle linee guida specifiche a seconda della disciplina di studio, che il alcuni casi impone standard ben precisi (come la bibliografia Vancouver per Infermieristiche) generalmente chi frequenta Ingegneria come chi studia materie scientifiche ricorre per la stesura ad alcune regole principali valide per tutti.
Ecco quelle da tenere a mente:
- Ordine alfabetico
- Ordine dal più vecchio al più recente
- Privilegiare le prime edizioni
Detto questo ti indichiamo come inserire i vari contributi all’interno della bibliografia.
Come inserire un libro in una bibliografia scientifica
L’hai letto, riletto e straletto. Prima di maledire quel dannato libro lascia che i posteri ne conservino la memoria: scrivilo in bibliografia. Stesso discorso soprattutto se si tratta di un libro che hai amato. La tua è una tesi scientifica, è importante ricordare da quali fonti prende spunto la tua ricerca. Per citare un libro devi scrivere ciascuno di questi elementi che stiamo per elencare separati da una virgola:
- Cognome dell’autore (seguito da iniziale del nome e punto)
- Titolo e sottotitolo (corsivo)
- Luogo di pubblicazione (dietro il frontespizio)
- Casa Editrice (come sopra)
- Data di pubblicazione (scritta tra parentesi, se non compare scrivere “s.d.”)
- Numero dell’edizione
- Traduzione
ATTENZIONE! Mai scrivere nessuno di questi elementi in maiuscolo. Alcuni elementi della bibliografia di tipo anglosassone si scrivono così, ma blocca la tua manina prima di inserire il Capslock, in Italia abbiamo altre abitudini.
Inserire più libri dello stesso autore
Ti è certamente capitato di imbatterti in un autore che ha scritto uno sciame di libri su un dato argomento, soprattutto se la tua tesi scientifica si basa sulle scoperte e le teorie di uno studioso in particolare. Ma come ci si comporta in questi casi?
Ci sono due possibilità, che ti mostriamo di seguito:
Collotti E., La Germania nazista, Torino, Einaudi, 1962.
– Fascismo, fascismi, Firenze, Sansoni, 1989
Nella prima puoi inserire un semplice trattino e proseguire con l’elenco, se non ti piace opta per la seconda modalità:
Collotti E., La Germania nazista, Torino, Einaudi, 1962.
Id., Fascismo, fascismi, Firenze, Sansoni, 1989.
Qui viene inserito il termine Idem abbreviato come Id., per le donne va scritto Eadem, abbrevviato come Ead. Sono due pronomi latini che sostituiscono il nome dell’autore ed evitano l’antiestetico trattino che non piace a tanti.
Noi preferiamo questa seconda modalità, è indubbiamente più professionale, ma va la per la maggiore la prima, che molti prediligono sostenendo sia maggiormente chiara.
Inserire un libro scritto da più autori
Le raccolte di saggi scritte a più mani sono un altro must delle bibliografie di materie scientifiche. Come si inseriscono queste? Facciamo una scaletta così risulta più chiaro:
- Cognome e nome puntato degli autori disposti in ordine alfabetico (in base ai cognomi)
- Titolo del libro in corsivo
- Città di pubblicazione
- Casa editrice
- Anno di pubblicazione
Avremo diverse soluzioni a seconda delle tipologie di testi. Se il volume ha un curatore, dovremo prima citare il nome dell’autore citato, e poi potremo inserire il nome degli autori, oppure la scritta AA.VV. che sta per Autori Vari. Ecco qualche esempio
Volume con un curatore dell’opera:
Bellofiore R., I lunghi anni Settanta. Crisi sociale e integrazione economica internazionale, in Baldissara L. (a cura di), Le radici della crisi. L’Italia tra gli anni Sessanta e Settanta
Volume scritto da un numero massimo di 3 autori:
Bertucelli L., La gestione della crisi e la grande trasformazione (1973-1985), in Bertucelli L., Pepe A., Righi M.L., Il sindacato nella società industriale, Roma, Ediesse, 2008.
Volume scritto (o, come in questo caso, curato) da più di 3 autori:
Craveri P., Dopo l’unità nazionale la crisi del sistema dei partiti, in AA.VV. (a cura di), Gli anni ottanta come storia, Soveria Monnelli, Rubbettino, 2004.
Inserire articoli dentro la bibliografia
Molte pubblicazioni scientifiche escono prima sulle riviste e dopo sui libri. Ecco come citarli dentro la tesi:
- Cognome e nome puntato dell’autore dell’articolo
- Titolo dell’articolo in corsivo
- Titolo della rivista tra virgolette e preceduto da “in” (scritto in corsivo)
- Annualità (indicata con “a.” e in numeri romani) e numero della rivista (indicato con n. e in numeri arabi, in grassetto)
- Data di pubblicazione
- Intervallo delle pagine consultate
Un consiglio che ti diamo è sicuramente quello di segnarti da subito queste informazioni, una volta riconsegnata la rivista sarà un problema ritrovare precisamente tutte le indicazioni. Meglio farlo il prima possibile.
Gli articoli presi dalla rete invece andranno in sitografia. Per questi esiste di solito un parametro specifico di identificazione, il DOI va inserito alla fine della citazione dell’articolo come se fosse di una normale rivista, ecco un esempio:
Bar-Isaac, H. (2012), “Transparency, career concerns, and incentives for acquiring expertise”, The B.E. Journal of Theoretical Economics, 12:1–13, DOI: 10.1515/1935-1704.1796.
Anche se è brutto da vedere aiuta chi vuole cercare la risorsa ad individuarla sul database on line DOI. Dove non è disponibile il DOI si scrive direttamente l’URL ossia l’indirizzo della pagina.
Inserire atti di convegni e congressi nella tesi
Queste ultime regole solo valide anche per i capitoli dei libri. Se abbiamo letto un solo saggio di quel manuale scritto da più autori possiamo utilizzare il seguente schema per segnalare l’attenzione alle fonti, sempre separati da virgola:
- Cognome e nome puntato dell’autore del singolo saggio
- Titolo del singolo saggio in corsivo
- Cognome e nome puntato del curatore del volume completo seguito da “a cura di” tra parentesi, oppure cognomi e nomi puntati degli autori (se sono massimo oppure AA.VV.
Queste sono le indicazioni fondamentali per la stesura di una corretta bibliografia, non ti resta che procedere alla compilazione e attendere il grande giorno!