Come diventare psicologo delle cure primarie: studi e possibilità
Il tema che riguarda lo psicologo delle cure primarie è un tema piuttosto recente. Anche in seguito all’emergenza pandemica che stiamo vivendo si è sentito tanto parlare di bisogno di supporto psicologico accessibile dai cittadini in maniera flessibile e immediata. A luglio 2020 è approdata al Senato una proposta di legge che auspica di inserire la figura dello psicologo come affiancamento ai medici della medicina generale. Si tratterebbe proprio di quello che abbiamo definito, secondo una formula ufficiale, psicologo delle cure primarie. Ma questo ruolo ha una storia precedente e il dibattito italiano non è la prima occasione in cui se ne parla. Prima di parlarti di come diventare psicologo delle cure primarie riteniamo che sia giusto fornirti alcune definizioni e approfondimenti in merito.
Psicologia delle cure primarie: definizioni
Il dibattito attivo in Italia negli ultimi mesi, riguardante le figure professionali dello psicologo di base e dello psicologo delle cure primarie, ha generato un po’ di confusione. Le due figure sembrano sovrapponibili. Possiamo dire che per quanto riguarda quest’ultima figura si tratta di un professionista che applica le proprie competenze psicologiche ma in modalità di cooperazione con il medico e altre figure specialistiche della sanità.
Può collaborare con il medico di base, non solo all’interno dello studio del medico ma all’interno di uno spazio suo, autonomo e indipendente. Gli invii possono giungergli da parte del medico di base oppure da un’iniziativa spontanea dei pazienti.
La finalità che persegue è quella di una presa in carico tempestiva e di un’assistenza psicologica di primo livello, che può avvalersi di ulteriori consulenze sempre di tipo psicologico o psichiatrico, a seconda delle necessita, con eventuale invio a cure secondarie o terziarie.
Lo psicologo delle cure primarie in Italia
In Italia la cura psicologica rientra nei servizi secondari o terziari. Questi significa che solo il medico di base a poter valutare la presenza di una problematica psicologica del paziente, se questo non si rivolge di propria sponte ad altri servizi, privati o pubblici.
Molti tentativi sono stati fatti per introdurre lo psicologo di base. Nel 2000, all’interno della Scuola di Specializzazione in Psicologia della Salute all’Università La Sapienza di Roma, furono attivati una serie di tirocini finalizzati all’apprendimento di capacità utili a formarsi in questo campo. Attività come:
- osservazione delle richieste e della relazione medico-paziente
- inquadramento psicosociale del caso e confronto con il medico
- eventuale intervento esplorativo e di valutazione con il paziente (durante la visita ambulatoriale o su appuntamento)
- laddove ritenuto necessario, invio a professionisti della salute mentale
Questo fu solo un primo tentativo, ma da allora diversi passi sono stati fatti per integrare lo psicologo nel sistema delle cure primarie. Alcuni anche fallimentari, come la proposta del 2010, che prevedeva che la figura di psicologo di base potesse essere svolta anche da altri professionisti come medici e odontoiatri.
La Sinap (Società Italiana Psicologi Area Professionale) operò alcune importanti correzioni al testo, che indicavano come esclusiva del ruolo la formazione e la professione di psicologo.
Da allora molte regioni si sono mosse autonomamente, prevedendo e spingendo verso l’istituzione della figura dello psicologo del territorio, che potesse lavorare in sinergia con i servizi sociali. Ma attualmente non ci sono uniformità in questi tentativi, e la proposta giunta al Senato rappresenta il più recente aggiornamento in materia.
Diventare psicologo
Sicuramente per diventare psicologo delle cure primarie è necessario un primo requisito di base: diventare psicologo. L’importanza di questo ruolo è data proprio dal fatto che si tratta di personale esclusivamente formato in questo specifico ambito disciplinare.
In questo senso il corso di laurea magistrale in Psicologia rappresenta il primo passaggio formativo e sicuramente il tipo di percorso accademico più adatto. Insieme a questi elementi di preparazione accademica sono rilevanti anche conoscenze attinenti, come la psicologia umanistica.
È molto importante che il futuro o la futura professionista sia formato per:
- promuovere il benessere psicologico
- identificare precocemente le situazioni di disagio psicologico connesse a problemi di salute fisica
- fornire all’utenza gli strumenti per acquisire maggior consapevolezza circa il ruolo e le competenze dello psicologo
- costruire percorsi di cura integrati che coinvolgano medici e altri professionisti della salute
Dunque, sia lo psicologo delle cure primarie sia lo psicologo di base sono figure professionali. Per assumere questo ruolo è necessario non solo avere la formazione magistrale in psicologia, ma anche possedere alcune competenze specifiche, utili a svolgere al meglio le funzioni all’interno del contesto, ad esempio:
- psicologia della salute
- psicologia ospedaliera
- psicofarmacologia
- processi di crisi e transizione nel ciclo di vita
- processi di crisi e transizione nella malattia
Per avere maggiori opportunità di inserimento lavorativo una strada percorribile è rappresentata dai master universitario, formazione altamente professionalizzante che può fornire il know how adatto per predisporre il futuro professionista all’incarico che dovrà svolgere. Anche l’Università Niccolò Cusano mette a disposizione un’ampia scelta di master di primo e secondo livello frequentabili grazie all’innovativa formula della didattica telematica. Per maggiori informazioni puoi visitare la pagina dei master e compilare il form.