Come meditare correttamente: i consigli da seguire
La meditazione è una pratica antichissima. Imparare come meditare correttamente è una sfida tutta contemporanea. Nella nostra società viene riservato poco spazio all’introspezione, e la fretta che caratterizza le nostre giornate spesso ci fa sembrare impossibile ricavare del tempo per “non fare nulla”. Se sei alla ricerca di consigli utili su modalità e tecniche di meditazione continua a leggere, è arrivato il momento di dedicarti a te stesso
Imparare come meditare correttamente
Le tecniche di meditazione sono numerose. Moltissime culture tuttora praticano momenti di connessione, silenzio e di pulizia energetica per il benessere psicofisico. In alcuni casi queste tecniche sono collegate alla religione, come nel caso della meditazione buddista, altre volte a discipline orientali, come lo yoga. Ognuno può trovare la propria strada a seconda delle proprie necessità. Però qualsiasi sia lo stile di pratica meditativa che tu sceglierai tieni a mente questi consigli, utili per ottenere maggiori benefici dalla meditazione:
- Indossa abiti comodi
- Scegli un luogo adatto al silenzio e alla calma
- Trova il momento e il tempo giusto
- Ascolta il tuo corpo
Questi suggerimenti sono alla base. Per meditare è necessario sentirsi a proprio agio nell’ambiente in cui ci si trova e nelle condizioni fisiche. Vestiti stretti o stanze troppo rumorose potrebbero diventare una buona scusa per distrarre la vostra mente e convincerla che meditare non fa per voi. Si chiama autosabotaggio e molti di noi lo mettono in pratica. Se non vuoi mollare alla prima occasione cerca di prepararti un po’ prima all’esperienza. Non arrivare trafelato al momento in cui ti dedicherai a te stesso. Prendi dieci minuti di tempo per raggiungere il luogo che hai individuato (o per preparare la stanza).
Se una delle principali preoccupazioni è il poco tempo che hai a disposizione, scegli un momento della giornata in cui sai che sicuramente avrai anche solo cinque minuti da dedicare alla cura della tua persona. Pensa a quante ore del tuo tempo spendi per occuparti del lavoro, degli altri, degli esami del tuo corso di laurea. Se non riesci a trovare cinque minuti per te significa che devi assolutamente trovarne dieci. E ascolta il tuo corpo. Distendilo prima di entrare in meditazione, chiudi gli occhi e immagina tutte le tue tensioni che si sciolgono.
Ora ti spiegheremo come immergerti in una dimensione meditativa e quali tecniche puoi sperimentare fin da subito anche da solo.
Meditazione buddista e altre tecniche
La meditazione buddhista è una delle più antiche e da sempre viene praticata per raggiungere uno stato di “illuminazione”. Per noi occidentali è diventato un ottimo strumento di crescita personale, e anche se non possiamo dedicare la vita a meditare per trascendere la materia e raggiungere lo spirito, sicuramente ci aiuta ad avere una visione della vita più ampia e legata non solo alla sfera materiale.
I metodi di meditazione del buddismo sono due:
- Samatha
- Vipassana
Il primo metodo è quello che comprende anche l’attenzione e la coscienza del respiro, un tipo di pratica diffusa anche in altri approcci, non solo tipica che del buddismo.
Mentre la vipassana è una meditazione silenziosa, il cui fine è quello della contemplazione del respiro, del corpo, della mente e delle sensazioni, in pratica si resta fermi, seduti a gambe incrociate, osservando con distacco ciò che accade dentro di noi quando restiamo ad occhi chiusi e non ci aggrappiamo più al pensiero e ai condizionamenti. Sembra facile, ma non lo è, soprattutto per chi la pratica per diverse ore.
La meditazione del kundalini yoga invece è caratterizzata da:
- Pranayama
- Mantra
- Posture
- Mudra
Il pranayama nella tradizione yogica è “la scienza del respiro”. Eseguendo dei cicli particolari di espirazione, apnea ed espirazione a tempo, si ottengono diversi benefici. Nello yoga si parla spesso di blocchi energetici, che sono la causa di alcuni squilibri nell’organismo, malattie e malesseri. Questi blocchi agiscono su sette punti energetici, chiamati chakra, che si trovano idealmente lungo la colonna vertebrale. La meditazione può aiutare a sciogliere questi blocchi.
I mantra invece sono delle parole o frasi, spesso in sanscrito, ma anche in altre antiche lingue provenienti dall’India, che ripetute diverse volte aiutando a mantenere la concentrazione e ad emettere vibrazioni che, secondo la tradizione dello yoga, sono di “guarigione”.
I mudra sono collegati alle posture del corpo, la più diffusa delle quali è la posizione a gambe incrociate (o posizione facile, come viene chiamata dai praticanti di yoga). I mudra sono specifiche posizioni delle mani, che anche in questo caso agiscono a livello energetico e psicofisico.
Anche il mondo “occidentale” ha sviluppato delle tecniche di meditazione, ci sono scuole di mindfulness, che si fondano su ricerche nell’ambito della psicologia, che insegnano a chiunque a ritrovare la calma mentale e a praticare la presenza consapevole. In fondo anche chi conduce una vita frenetica ha diritto ad un po’ di pace interiore.
Al di là degli appellativi la meditazione resta una delle poche opportunità di benessere a portata di chiunque, gratis e senza bisogno di particolari attrezzature. Basta concedersi di entrare in quella dimensione in cui ci si libera dai pensieri, si ascolta il silenzio interiore che subentra al chiacchiericcio mentale e ci si sente finalmente rilassati.
È un percorso, un viaggio, e quando si raggiunge quella meta di connessione con la propria dimensione di calma ci si sente davvero straordinariamente bene.