Diritto unione europea: che cos’è e come nasce

Il diritto è una disciplina complessa. Chi si imbatte in un esame di questa disciplina all’interno di un corso di Laurea in scienze politiche o economia, o in qualsiasi altro indirizzo, è alle prese con nozioni e concetti di grande importanza. La materia consente di comprendere come l’individuo sia stato in grado di creare un ordine logico nell’amministrazione della cosa e delle questioni pubbliche. C’è poi una branca di questa disciplina che si occupa del diritto dell’Unione Europea. È più recente ma ugualmente denso di vicende e nozioni da assimilare. In questa sede cercheremo di illustrarti in generale quali sono i concetti base, gli eventi storici ad esso legato e le necessità a cui assolve.

Cenni storici sul diritto europeo

Con la definizione di diritto della Comunità Europea si intende l’ordinamento che a partire dal trattato di Lisbona ha delineato l’organizzazione dell’Unione Europea e degli Stati che ne fanno parte. Prima di arrivare all’assetto attuale si sono succeduti molti eventi, alcuni dei quali non possiamo approfondire in questo contesto. Sicuramente uno dei fatti fondanti è il cosiddetto trattato di Lisbona, stipulato in tempi recenti.

Era esattamente il 2007 quando Romano Prodi insieme agli altri esponenti politici firmarono per l’istituzione della Comunità Europea così come oggi la conosciamo. Prima di questo trattato internazionale ne erano stati firmati altri, come quello di Nizza, ma quello di Lisbona ebbe indubbiamente un ruolo più incisivo.

Le prime forme di diritto comunitario europeo vanno ricercate negli anni Cinquanta, i due eventi più significativi sono:

  • L’istituzione della Comunità europea del carbone e dell’acciaio nel 1951
  • La creazione della Comunità economica europea nel 1957

Quest’ultimo avvenimento è il primo dei i tre pilastri dell’Unione Europea, un concetto che si deve approfondire per comprendere meglio la storia di cui stiamo parlando. Ecco di cosa si tratta:

  • Il primo pilastro fu l’istituzione di un mercato unico, appunto la CEE
  • Il secondo pilastro la costruzione di politiche estere condivise
  • Il terzo la collaborazione giudiziaria e su temi quali libertà e sicurezza,

Con il trattato di Lisbona, di cui abbiamo parlato, i tre pilastri sono stati definitivamente smantellati per far subentrare la nuova comunità europea, che possiede personalità giuridica.

Il diritto comunitario si è fatto spazio nel corso dei decenni, cambiando il suo assetto da intergovernativo a sovranazionale. Vediamo nel dettaglio come funziona.

I principi del diritto comunitario

Nella storia dell’integrazione europea la questione delle leggi è particolarmente delicata ed intricata. In linea di massima possiamo affermare che il sistema comunitario ha quattro caratteristiche fondamentali:

  • È formato da organi di individui che agiscono a titolo individuale e non in rappresentanza dello Stato
  • Le decisioni sono prese attraverso il sistema del principio maggioritario
  • Gli atti sono vincolanti, non raccomandazioni
  • La legittimità degli atti viene controllata tramite un sistema giurisdizionale

Il diritto della comunità europea, nonostante abbia carattere sovranazionale è dotato anche di elementi tipici del diritto interno e nazionale. Le sanzioni in caso di mancato rispetto delle leggi appartengono a un sistema proprio, che riguarda non solo i privati agli interni degli Stati membri, ma anche coloro che si interfacciano con il soggetto europeo ma non sono parte di Stati membri. Può essere considerato una via di mezzo tra diritto nazionale e internazionale.

Cosa c’è da sapere sul diritto comunitario?

È da sottolineare come nel corso del tempo i vari paesi abbiano lasciato sempre più spazio al potere legislativo europeo, delegando parte della potestà normativa. Ciò si traduce in una reale impossibilità per le nazioni di emanare leggi che possano in qualche modo interferire con quelle comunitarie.

La legislazione europea diventa prioritaria, ma non sempre invalidante. I casi vanno analizzati e valutati a singolarmente, a seconda delle materie trattate e delle disposizioni e ratifiche emesse. C’è da dire che il primato di applicazione non è una legge scritta, ma semmai una interpretazione nata dall’operato della corte di giustizia nel periodo di integrazione che è stato necessario per diventare comunità europea.

Anche in questo senso il trattato di Lisbona è stato un po’ uno spartiacque. Prima di allora sia il diritto penale che quello amministrativo (che rientravano nel secondo e terzo pilastro che abbiamo visto sopra) erano gestiti in maniera intergovernativa. Dopo il 2009 invece l’Unione Europea può liberamente emanare leggi tramite direttive. Ciò significa che gli Stati membri devono recepire tali direttive e produrre leggi come indicato. I primi temi trattati con questo sistema sono stati la repressione della tratta di esseri umani e le pene per reati di pedofilia e pedopornografia.

Le fonti del diritto

Alla luce di quanto detto fino ad ora possiamo indicare anche quali sono le fonti del diritto comunitario:

  • Il diritto istitutivo dell’UE
  • Il diritto internazionale
  • Diritto comunitario derivato
  • Le sentenze della corte di giustizia europea

storia dell'unione europeaDella prima fonte fanno parte il famoso trattato di Maastricht, quello sul funzionamento e altri ad esso legati, come la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea. Numerosi sono i principi stabiliti come fondamenti, da quello di leale cooperazione a quello di non discriminazione, passando per la libera circolazione delle merci. Mentre la fonte del diritto comunitario derivato contiene le direttive, a cui abbiamo fatto accenno prima. Ma anche i regolamenti generali e le decisioni e le raccomandazioni, non sempre vincolanti ma aventi la funzione di sollecitare specifici comportamenti nell’interesse comune.

Come hai visto il diritto della comunità europea ha una storia particolarmente interessante e molti aspetti da approfondire. Chi ha studiato all’università questo tipo di discipline di giurisprudenza può avere un quadro completo del sistema. Ma anche chi ogni giorno segue le questioni di politica estera ha la possibilità di comprendere meglio le dinamiche sottese. Per avere consapevolezza del mondo condiviso in cui viviamo è importante saperne di più.


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