Test proiettivi di personalità: cosa sono e a che servono

I test proiettivi di personalità sono un valido strumento della psicologia, che attraverso vari stimoli volutamente ambigui cercano di far emergere i contenuti psichici inconsci di un Individuo. Sono costantemente posti al centro di critiche per una presunta mancanza di oggettività. Ma è utile conoscerli perché restano ancora comunemente utilizzati.

Test di personalità proiettivi

test macchie di rorschachPer imparare a conoscere meglio i test psicologici di tipo proiettivo dobbiamo innanzitutto fare una distinzione a monte tra le tre principali tipologie, distinte a seconda della modalità in cui lo stimolo viene strutturato.

  • Metodi costitutivi
  • Metodi interpretativi
  • Metodi costruttivi

Dal primo gruppo fa parte il test più famoso, che spesso compare nelle scene dei film quando un bambino apparentemente sensibile viene sottoposto alla visione di forme particolari. Stiamo parlando del test di Rorschach. Il soggetto (non dev’essere per forza un bambino) deve associare una forma a un materiale che non possiede struttura.

Nel gruppo dei test interpretativi il soggetto riceve degli stimoli tramite i quali deve fornire un significato. L’obiettivo è quello di trovare un filo rosso tra gli eventi del passato, del presente e del futuro, che sia in grado di lasciar emergere necessità e mancanze.

Nei metodi costruttivi il materiale è già definito per forma e grandezza, spetta al soggetto costruire un modello che possieda significato compiuto e che sappia esprimere i suoi bisogni.

Il test di Rorschach

Nei seguenti paragrafi esploreremo i test psicologici più famosi, quelli applicati con più frequenza.

Partiamo da quello proposto dal medico svizzero Rorschach nel 1921. La sua intuizione fu quella di utilizzare delle macchie di inchiostro simmetriche per indagare degli aspetti della persona non inerenti alla sfera cognitiva.

Come si presenta il test?

  • 10 tavole bianche
  • macchie nere/colorate su sfondo bianco
  • simmetria bilaterale

La richiesta è quella di attribuire un significato a queste tavole. Si interpreta non solo quello che verbalizza il soggetto ma anche:

  • come vengono tenute le tavole
  • il tempo tra una tavola e l’altra
  • il tempo delle risposte

Le tavole vengono presentate e ripresentate, in una fase secondaria chiamata “inchiesta” per tentare di individuare in quale zona della macchia è nata la risposta, approfondire la percezione delle caratteristiche di forma, colore e movimento e infine per valutare l’originalità della risposta. A questa segue l’assegnazione di un simbolo che viene registrato con una sigla. Ogni sigla ha un significato psicologico.

Test di appercezione Tematica

Il tipo Thematic Apperception Test (TAT) ha come obiettivo quello di individuare e cancellare i conflitti all’interno della personalità. Ideato da Murray nel 1943, si basa sulla concezione di fondo che il soggetto, costruendo un racconto a partire da uno stimolo ridotto, possa esprimere i propri bisogni e i tratti peculiari della personalità. Anche questo è un test della personalità costituito da tavole, come nel caso precedente. Il TAT prevede 11 tavole uguali per soggetti di qualsiasi età e 20 specifiche per sesso e fasce d’età, costituite da:

  • disegni
  • fotografie
  • riproduzioni di quadri

Le tavole sono proposte in sequenza e viene richiesto al soggetto di costruire una storia che contempli anche ciò che è avvenuto prima, il presente e ciò che secondo lui avverrà alla fine. Anche in questo caso è prevista una fase di “inchiesta” in cui il professionista che somministra il test indaga le motivazioni ed eventuali collegamenti con la vita personale. Viene utilizzato soprattutto per approfondire casi di nevrosi e psicosi nel soggetto.

Test dell’albero

Anche chiamato reattivo dell’albero è stato inventato nel 1949 da Karl Koch. Come il nome stesso suggerisce è l’interpretazione del disegno di un albero finalizzato a comprendere la personalità di una persona. Il nome di test proiettivo sta ad indicare il fatto che durante queste prove il soggetto sta proiettando se stesso. I metodi proiettivi pertanto includono spesso utilizzano spesso il disegno oppure l’interpretazione psicografologica, tenendo conto degli elementi e delle caratteristiche che con cui il soggetto svolge il processo oppure delle emozioni che proietta nei disegni.

In questo caso è l’albero il simbolo che veicola la proiezione inconscia della persona. Il test si prefigge di individuare:

  • la visione complessiva della personalità
  • gli stati emotivi
  • le modalità di instaurazione dei rapporti
  • desideri consapevoli e inconsci
  • conflitti intimi

La prima valutazione del test dell’albero avviene semplicemente leggendo l’espressione grafica. Per sondare più in profondità vengono presi in considerazione molti più dettagli per cui è necessaria un’osservazione oggettiva. Importante distinguere tra:

  • osservazione dell’aspetto totale
  • analisi delle caratteristiche singole

Blacky Pictures Test

Questo testo proiettivo, dedicato all’infanzia, è nato per comprendere le dinamiche dell’infanzia, sulla base degli insegnamenti di Freud e in particolar modo all’interno del modello psicosessuale. Oltre che proiettivo può essere definito reattivo narrativo o di contenuto.

Si tratta di 12 vignette che vedono come protagonisti dei cani in situazioni classiche della teoria psicanalitica. Precisamente una famiglia di cani, il cui protagonista è Blacky, insieme al fratello Tippy e alla madre e al padre. Ai bambini viene chiesto di costruire una storia a partire dalle immagini viste. Il risultato viene indagato per tracciare le personalità secondo quelle descritte da Freud.

Molti studi ulteriori sono stati fatti per testare la validità del Blacky Pictures Test ma i risultati sono ambigui.


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