Conclusioni di una tesi compilativa: ecco come si scrivono
Sei quasi giunto alla fine del tuo lavoro, ti stai chiedendo come scrivere le conclusioni della tesi compilativa, il tipo di ricerca che hai scelto di intraprendere. Si tratta di un momento importante per chiudere in grande stile. Nella parte conclusiva viene racchiusa la summa, il concetto ultimo, quello che sottolinea il valore della ricerca e dell’esposizione e lascia intuire quali sviluppi futuri potrà assumere. Ma per essere chiari bisogna seguire uno schema. Vedremo insieme come fare.
La tesi compilativa: dall’inizio alla fine
Se hai scelto questa tipologia ti sei ritrovato a dover sintetizzare in modo chiaro e logico una serie di letture e approfondimenti su un determinato argomento. Hai raccolto informazioni da fonti accreditate, che avrai citato nella bibliografia, e avrai elaborato queste fonti per analizzarle nel dettaglio.
Verrebbe quasi da pensare che scrivere le conclusioni per una tesi compilativa sia più semplice. In fondo, ti dici, è solo una panoramica del pensiero altrui o di vari casi studi sull’argomento. Sbagliato! In realtà proprio alla fine si deve concedere maggiore spazio all’opinione personale e alla critica che emerge dal proprio punto di vista e dalla conoscenza del tema.
Dopo aver studiato a lungo le varie sfaccettature è giunto il momento di fare la differenza con il tuo unico e personale contributo. Usando una metafora possiamo dire che i capitoli precedenti sono i tasselli di un mosaico e che le conclusioni della tesi sono la visione d’insieme del quadro.
Nella tesi sperimentale, che di solito prevede una ricerca specifica, vengono presentati i risultati e discussi criticamente. Si sintetizzerà ciò che è emerso nei capitoli precedenti fornendo un’interpretazione.
Come dividere la tesi in capitoli e sottocapitoli
La conclusione è solo una parte. Bene, allora scopriamo le altre, ma soprattutto come organizzarle al meglio. Generalmente la suddivisione classica prevede:
- Capitoli
- Paragrafi
- Sottoparagrafi
Questa impostazione rende più fluida la lettura sia dal punto di vista della comprensione del testo sia dal punto di vista grafico. Ovviamente questa struttura consente di articolare in vari gradi di approfondimento il tema specifico della tesi.
Per una tesi compilativa è utile dividere il lavoro in tre o quattro capitoli, non di più. Se pensi di avere aiuto puoi chiedere al tuo relatore. Il suo compito è quello di seguirti e non si tirerà assolutamente indietro nel momento in cui chiederai il suo supporto.
La redazione in vari capitoli e sottosezioni permette di giungere per gradi al nocciolo delle varie questioni che compongono il quadro teorico finale. Solo con una buona esposizione dall’introduzione della tesi riuscirai a raggiungere una degna conclusione.
Tra loro le pagine sono legate da un filo conduttore, è importante che tu lo segua per tutta la trattazione.
Oltre ai classici capitoli sono previste delle sezioni aggiuntive e del tutto opzionali, per esempio:
- Premessa
- Appendice
- Ringraziamenti
Prima di scrivere queste parti che non sono fondamentali per i fini della ricerca preoccupati di consegnare i capitoli al relatore mano a mano che li scrivi. Solo così, grazie alle sue eventuali correzioni, sarai sicuro che la tesi sia corretta e pronta per essere discussa.
Prima di questo periodo della tua vita forse non avevi idea di quanto potesse essere complesso tutto il lavoro che ti aspettava. Non c’è solo il lavoro di studio e ricerca, ma c’è anche la scrittura, l’impaginazione e altri aspetti più tecnici che non puoi permetterti di trascurare. Per fortuna frequentando corsi di laurea on line non devi imbatterti anche in tutte le incombenze burocratiche. Basta lunghe file davanti agli uffici dei professori, nei meandri di facoltà polverose.
Le possibilità che offre la rete riducono i tempi e la percentuale di stress sugli studenti, con un conseguente innalzamento della qualità dei loro lavori.
Più tempo per studio e più concentrazione, anche questo è il vantaggio indiscutibile di un corso di laurea on-line.
La sezione conclusiva della tesi descrittiva
Un consiglio è quello di indicare sempre gli sviluppi a cui può condurre il tuo lavoro. Hai la possibilità di tracciare un solco verso nuove indagini. Sei proprio convinto di aver detto tutto quello che c’è da dire sull’argomento. Probabilmente com’è giusto che sia ti sei concentrato su un argomento particolare. Allora chiediti quali altri ancora ci sarebbero da studiare.
La tua stessa curiosità e la sete di conoscenza avrà alimentato il desiderio di sapere ancora di più su quanto studiato. Appuntati quali quesiti ti sei posto e poi scrivi in un paragrafo queste domande come un invito a continuare a indagare in quella direzione.
A volte è possibile anche utilizzare un tipo di formattazione più snella e diretta. Ad esempio puoi utilizzare direttamente l’elenco puntato per mostrare con semplicità quello che vuoi dire.
Se non ti senti sicuro prova a leggere qualche esempio di tesi di laurea di studenti che si sono laureati prima di te nel medesimo argomento, puoi chiedere al tuo relatore di metterti in contatto con loro.
Gli errori da non fare nella conclusione della tesi
Fin qui abbiamo sottolineato che cosa è giusto e utile fare. Ma ci sono anche dei suggerimenti su cosa è meglio evitare. Per essere chiari su questo punto ti forniamo una lista di consigli da tenere sempre bene a mente.
- Non ripetere i titoli dei capitoli
- Non elogiate il vostro lavoro
- Non fate commenti inopportuni
- Non giudicate l’esperienza altrui
- Non fate errori di battitura e grammaticali
Svisceriamo uno ad uno questi punti per assimilare bene i concetti. Così non potrai dire che eri stato avvertito su come scrivere una degna conclusione al tuo progetto.
Il capitolo finale di una tesi compilativa è la sintesi di quanto emerso nel corso dello studio delle fonti e dell’analisi del pensiero su cui ti sei soffermato. Una sintesi, non una ripetizione.
Il lettore ha già avuto abbastanza tempo per conoscere il contenuto.
Soprattutto non scadere nel gravissimo errore di essere tu a riempirti di complimenti, lascia anche siano gli altri a notare la tua bravura, la tua intelligenza. La sicurezza in sé stessi non ha bisogno di essere manifestata con belle parole, è sufficiente la qualità di ciò che hai prodotto a farti emergere. Per lo stesso motivo non è una buona idea quella di parlare male di altri studiosi che prima di te hanno pubblicato ricerche simili. Per quale motivo dovresti farlo? Il disaccordo è stimolante, ma non deve scadere nell’insulto o nello svilimento.
Cerca di mostrare la forza della tua tesi, sostienila con opportuni argomenti critici e se ci sono teorie che traballano cadranno sicuramente sotto il peso schiacciante delle tue argomentazioni.
L’ultimo consiglio, quello che non manca mai quando si tratta di suggerimenti su come scrivere la tesi al meglio, è la correttezza di grammatica e sintassi. Non scherziamo, non si può arrivare alla laurea scrivendo qual è con l’apostrofo o sbagliando le coniugazioni verbali, questo è imperdonabile.
Nel corso della nostra decennale esperienza nel campo della formazione universitaria abbiamo seguito passo passo molti studenti dei nostri corsi di laurea. La tesi compilativa è la tipologia preferita da coloro che si appassionano a una disciplina e vogliono aprire una finestra di approfondimento per apprendere ancora di più. La conclusione è spesso il capitolo più emozionante da leggere. Ci consente di toccare con mano i risultati del nostro impegno come università: formare studenti e professionisti entusiasti e competenti.