Come citare le fonti con il metodo MLA
Il metodo MLA nasce e prende il nome dalla Modern Language Association of America. Questa associazione ha tracciato le direttive per le citazioni bibliografiche, per cui anche per le citazioni della tesi, ed è importante conoscerle. La metodologia utilizzata è quella del sistema autore-numero di pagina (inserito solo all’occorrenza), il riferimento viene inserito direttamente dentro il testo, bypassando le note a piè di pagina. È un metodo molto utilizzato, che ha i suoi vantaggi. Ma prima di fornire spiegazioni esaustive sul procedimento adatto a citare qualsiasi tipo di fonte vogliamo raccontare cos’è la MLA e come funziona.
Metodo MLA: non solo citazioni
Se conosciamo così bene questo modo di scrivere citazioni nella tesi e in qualsiasi altro tipo di pubblicazione è anche perché questo ente ha una grande fama in America e nel resto del mondo. Abbraccia molti eminenti studiosi di letteratura e lingue moderne. Ha un obiettivo ben preciso: consolidare lo studio della lingua. Fanno parte dell’associazione circa 25.000 membri di 100 paesi, dunque non soltanto americani.
Il contributo di questa associazione è considerato così ampiamente rilevante da modificare e influenzare l’attività pubblicistica delle lingue e delle letterature moderne. Uno dei contributi più significativi è certamente questo a cui abbiamo dedicato questa guida: le citazioni nel formato MLA. Vediamo di cosa si tratta.
Fortato MLA: come citare le fonti
La Modern Language Association ha presentato le linee guide e le direttive sulle citazioni di fonti in bibliografie e nei testi e queste vengono spesso utilizzate e richieste. Questi standard sono stati anche oggetti di pubblicazione e possono essere presi in visione nel MLA Handbook for Writers of Research Papers. Ma vediamo nei paragrafi che seguono quali sono le modalità e i metodi da seguire a seconda della tipologia di fonte da citare e delle preferenze.
Le citazioni MLA nel testo
Il metodo MLA valorizza il ruolo dell’autore, che deve e può essere citato direttamente dentro il testo. Ad esempio puoi fare riferimento all’autore seguendo due diversi modi. Il nome dell’autore o dell’autrice può essere scritto direttamente nel periodo citato, così: “Gli esseri umani sono stati descritti da Kenneth Burke come “animali che usano simboli” (3). In questo caso il numero tre indica il numero della pagina, per questo in apertura abbiamo parlato di metodo autore-numero di pagina.
Oppure può essere nominato dentro la parentesi con il numero, in questo modo: Gli esseri umani sono stati descritti come “animali che usano simboli” (Burke 3)”. Se preferisci che l’autore compaia esclusivamente nel riferimento troverai più azzeccata questa modalità.
Ma può capitare che il nome dell’autore o dell’autrice non sia conosciuto. In tal caso vale inserire solo il titolo dell’opera. Anche se la tecnologia ci consente di reperire facilmente e in modo molto veloce il nome di chi ha scritto un testo può ancora capitare che questo non venga esplicitato o che per un puro caso non sia così semplice individuarlo.
La citazione con il metodo MLA in questo caso funziona esattamente come poco sopra, ovvero inserendo tra parentesi il nome dell’opera e il titolo della pagina, per esempio così:
“Probabilmente, vediamo così tante zone calde nell’America del Nord per quanto riguarda il riscaldamento globale perché questa regione ha “dei dati climatici più facilmente accessibili e dei programmi più comprensivi per monitorare e studiare i cambiamenti ambientali…” (“Impatto del Riscaldamento Globale” 6)”.
L’ultimo esempio per questo paragrafo è quello riguardante le citazioni nel testo che rimandano a molteplici autori e molteplici localizzazioni da citare in una medesima frase. Il meccanismo è analogo a quelli illustrati poco sopra, e praticamente appare nel testo nel modo seguente:
Questa ipotesi (Herrick e Coleman 18) denunciò questa teoria (Clark, Masterson e Andrews 32).
Non viene suggerito o consigliato l’uso di questo tipo di citazione con metodo MLA perché risulta molto sgradevole alla vista e nella fruibilità del testo a causa delle molte parentesi utilizzante.
Metodo MLA per la bibliografia
Ovviamente un testo che sancisce i dettami per una corretta citazione delle fonti non può prescindere dalla stesura di una buona bibliografia. Se stai scrivendo la tesi o una qualsiasi pubblicazione non puoi trascurare questo aspetto.
Devi iniziare a scrivere la bibliografia fin da subito per avere sempre traccia dei testi con i quali stai approfondendo e poter percorrere anche a ritroso il percorso di approfondimento intrapreso.
La posizione della bibliografia nei libri e nei testi è sempre nella parte finale ma ciò non significa che sia l’ultima cosa in ordine di importanza o l’ultima cosa da fare.
L’elenco dei lavori citati deve contenere le informazioni utili per recuperare le fonti a supporto della tua ricerca. Anche per l’impaginazione ci sono delle regole base che è opportuno seguire.
I margini della pagina devono essere di 2.5 cm.
Ogni citazione deve avere interlinea doppia e spazi tra le entrate. Inoltre, fai rientrare la seconda e le seguenti righe della citazione di 1.25 cm (per una rientranza in sospeso).
Sul fatto che si debba rispettare l’ordine alfabetico speriamo non ci sia bisogno di insistere. In tutte le bibliografie viene utilizzato questo ordine e non ci sono ragioni (se non di natura eccezionale e specifica) per fare diversamente. Per utilizzare l’ordine alfabetico si prende come riferimento il cognome degli autori. Non è necessario inserire i titoli, che vanno o messi.
Aggiornarsi sul formato MLA
Gli standard MLA per le citazioni non rimangono invariati per sempre, anzi, subiscono modifiche e aggiornamenti nel tempo ed è utile dare un’occhiata ogni tanto. I professori non sempre sono aggiornati su queste modifiche quindi puoi muoverti autonomamente per fare un controllo e poi chiedere al tuo professore se ritiene necessario che la citazione delle fonti rispetti ma modifica indicata dagli standard MLA.
Dal 2009, ad esempio, in base al formato MLA ogni citazione deve indicare il mezzo di pubblicazione: stampa, web, film o altri canali e supporti. Le URL un tempo considerate necessarie per le fonti web adesso non vengono più utilizzate, ma alcuni docenti potrebbero ancora volerle utilizzare, in questo caso segui questo accorgimento: inseriscile tra parentesi a uncinetto alla fine e concludi con un punto. Per gli indirizzi internet lunghi, spezza le righe solo davanti agli slash.
Citare un libro con il metodo MLA
L’ultimo paragrafo riguarda una delle più ricorrenti citazioni nei testi, quelle tratte dai libri. Ci sono davvero tanti modi diversi, ma ricorda che ciò che si rende davvero necessario ricordare è:
- Autore o autori ed editore o editori
- Il titolo completo
- L’edizione, se indicato
- Luogo di pubblicazione
- Il nome abbreviato della casa editrice
- La data di pubblicazione
- Il mezzo di pubblicazione
Questi aspetti sono quelli che rientrano in tutte le tipologie di citazioni. Per comprendere meglio come vengono scritte e quindi inserite secondo i criteri MLA ecco un esempio pratico:
Cognome, Nome. Titolo del libro. Luogo di pubblicazione: casa editrice, anno di pubblicazione. Mezzo di pubblicazione.
Speriamo che questa guida sia stata utile per affrontare un momento delicato come la stesura di una bibliografia per la tesi o la citazione di una fonte per arricchire un testo di approfondimento o una verifica. Quanto riportato in questo articolo può essere utile anche come esempio di conclusione della tesi, in quanto la bibliografia va sempre nella parte finale e conclusiva. E rispettando i metodi tracciati dalla Modern Language Association farai un figurone.